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Il fico d’india è la cactacea sicuramente più conosciuta, ma non sufficientemente sfruttata per le reali potenzialità soprattutto dei frutti di prima fioritura; queste riguardano sia la polpa che le bucce. Dalla polpa, attraverso un processo semplice, è possibile ottenere polpa di fichi d’india al 100%, lasciando inalterate le caratteristiche nutrizionali, sensoriali e l’azione nutraceutica del frutto. Dalle bucce è possibile ottenere una farina per la produzione di prodotti da forno ad elevato contenuto in fibre e composti antiossidanti.
Laureata e dottore di ricerca in Scienze e Tecnologie Alimentari, Rosa Palmeri è Professore associato di Scienze e tecnologie alimentari (AGR/15) presso la sezione ChiMiTec del Di3A dell’Università degli Studi di Catania e docente nel CdLM in Scienze e Tecnologie Alimentari (LM-70) e nel CdL in Scienze e tecnologie per la ristorazione e distribuzione degli alimenti mediterranei (L-26). La sua attività di ricerca riguarda lo studio di attività enzimatiche da microrganismi e vegetali ed il loro impiego per migliorare le caratteristiche degli alimenti, nonché la valorizzazione di sottoprodotti dell’industria agroalimentare da impiegare come conservanti naturali per l’estensione della shelf-life e per la formulazione di alimenti funzionali.