Come rendere i prodotti più sostenibili per singoli, aziende e società? Ecco tre spunti dal mondo TEDx!

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Secondo te è più ecologica una cannuccia in plastica o una in metallo?

Qualunque sia la tua risposta, forse il punto è un po’ oltre questa domanda. Negli ultimi anni la sostenibilità è diventata uno dei temi centrali a livello pubblico, aziendale e del singolo cittadino. Quelli che adesso ti proponiamo sono degli spunti dal mondo TEDx per cercare di guardare gli oggetti che ti circondano in maniera diversa e un po’ più sostenibile e per scaldare i motori in attesa del nostro evento in presenza TEDxCataniaSalon (qui i biglietti: se non li hai presi, che aspetti?) presso Free Mind Foundry. Ecco qualche idea da sfruttare durante il Workshop!

Le idee che ti proponiamo interessano diversi fronti. Cosa puoi fare tu come singolo a livello individuale per migliorare il rapporto con i prodotti che ti circondano? Cosa puoi richiedere alle imprese o che decisioni possono essere prese a livello aziendale?  Ed infine, si può pensare la sostenibilità in modo diverso e non come un vincolo? Scoprilo con noi!

Cosa puoi fare come singolo?

Nicolò Cipriani ci dà una risposta partendo dal fast fashion, ma applicabile a qualsiasi prodotto. Sempre più spesso, funziona così: “Compriamo, indossiamo, buttiamo via”. Come uscire da questo loop? Attraverso i ricordi!  Hai mai avuto un vestito portafortuna o legato ad un evento speciale che conservi gelosamente e indosseresti sempre con piacere? Ecco, la proposta di Nicolò è tornare a questo tipo di emozioni quando compriamo o scegliamo un prodotto.

“Quando andiamo a comprare un indumento, non dobbiamo pensare solo al prezzo, dobbiamo capire se ne abbiamo davvero bisogno e se siamo intenzionati ad ascoltare ed amare la storia che racconta,  la storia degli artigiano che lo hanno realizzato. Bisogna chiederci se siamo disposti a comprare un tesoro che ci possiamo portare sempre nel tempo.”

Far diventare i nostri acquisti una lunga storia di amore è il nostro primo consiglio, a livello individuale. Proviamo adesso ad allargare un po’ il campo.

Cosa possono fare le imprese?

La risposta è una questione di Design! Non esattamente il primo significato di design che viene in mente, spiega Laura Traldi, ma design inteso come progettazione del prodotto in tutte le sue parti. Quel design che aiuta le aziende a produrre le cose meglio, in maniera più bella esteticamente ed anche a venderle meglio. In questo senso, “il design è co-responsabile del cambiamento climatico”, perché già dopo la grande depressione del ’29 ha iniziato a concepire gli oggetti attraverso delle strategie di obsolescenza programmata.

Cosa possiamo fare e chiedere, quindi?

“Non importa quanto ecologici siano gli oggetti, ma è importante che gli oggetti vengano fatti d’ora in poi durino. Questa cosa non deve partire dai consumatori, in primo luogo perché noi siamo cittadini e non consumatori e noi come cittadini dobbiamo pretendere che le aziende cambino il loro modo di fare le cose.”

Chiedere alle aziende di progettare oggetti durevoli, facili da riparare, e scegliere aziende benefit che nel loro statuto abbiano l’obbligo, non solo morale, ma anche economico di fare il bene di società ambiente e persone è il secondo consiglio che ti proponiamo dal talk di Laura Traldi.

Si può pensare oltre?

Lorenzo Pisani propone un nuovo modo di pensare ai prodotti in cui l’essere sostenibile non è solo un valore aggiunto, ma una parte necessaria per ideare un buon prodotto. Gli oggetti ci accompagnano in ogni nostra esperienza quotidiana e ce ne sono alcuni che conservano e vivono insieme a noi i nostri ricordi, degli “oggetti coscienti”. “Ci sono degli oggetti a cui deputiamo il ruolo di conservare pezzetti della nostra storia per futura memoria collettiva: pensate ai diari delle medie su cui tutti i compagni di classe scrivono la dedica. La caratteristica interessante di questi oggetti, che potremmo chiamare oggetti coscienti, è il fatto che ad ogni utilizzo aumentano di valore, perché ad ogni utilizzo hanno la possibilità di intercettare e conservare delle nostre esperienze. Il risultato è che questi oggetti da usati valgono più di nuovi.

L’usa e getta è esattamente l’opposto di questi oggetti: basta un solo utilizzo, per perdere completamente il suo valore. Se ribaltassimo la visione e trasformassimo degli oggetti “usa e getta” in degli “oggetti coscienti”?.  Sarebbe importante a livello ambientale, ma anche economico perché risparmieremmo costi di acquisto, distribuzione e poi smaltimento, raccolta e soprattutto potrebbe fornire una chiave di lettura diversa alla sostenibilità.

Se creo un prodotto che, oltre ad essere utile, riesce a conservare dei ricordi, ad inserirmi in connessione con altre persone, lo considero una risorsa e non un rifiuto. Lorenzo lo ha fatto con un bicchiere duraturo e integrato con un chip che permette di conservare ricordi ed inserirti in un network di altre persone: “pochissime persone usano questo bicchiere per risparmiare la plastica, lo usano e lo riusano perché è una cosa che serve a relazionarsi con gli altri.”

Ecco, forse è proprio nella nostra creatività e nell’ingegnosità di start up e aziende che sta una nuova chiave per la sostenibilità:

“C’è una forma di sostenibilità che non è figlia di una rinuncia o di un atto di carità, ma è l’attuale conseguenza di un’innovazione di prodotto pensato meglio.” Una forma di sostenibilità che “ha la pretesa di creare sviluppo, tecnologia, posti di lavoro, ma in un modo che non distrugga il posto dove andiamo a fare kajak.”

Speriamo che questi spunti ti siano piaciuti, ti aspettiamo per crearne di nuovi giorno 3 Luglio al TEDxCataniaSalon! Se vuoi continuare la discussione, prenota qui i tuoi biglietti!