Cittadini senza passaporto? È l’Unione Europea, Watson!
A due velocità, dei popoli, dei mercati, delle libertà civili, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi, l’Europa si è lentamente trasformata da “mera espressione geografica”, scomodando e parafrasando Metternich, in qualcosa di nuovo e senza precedenti: a cavallo tra regionalismi e federalismi, tra chi la ama e chi la odia, questa Unione ha assicurato pace e benessere diffuso a molti. Per capire se esiste davvero un problema di “disintegrazione sociale” del progetto europeo, ed eventualmente quale potrebbe essere la soluzione, abbiamo invitato Maria Antonia Panascì, con la quale faremo un viaggio che, partendo dalle origini dell’Europa politica, traccia un immaginario fil rouge fino alla sua personale esperienza di emigrante intellettuale, e di cosa ha imparato nel suo cammino.