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Discriminazioni, divieti ingiustificati, pratiche tradizionali cieche e violente, mutilazioni, omicidio. E sono solo alcuni dei rischi e degli ostacoli che le donne, in alcune aree del mondo, affrontano ogni giorno solo per il fatto di appartenere al genere femminile.
Ma spesso determinazione, coraggio e forza prevalgono e trionfano su ingiustizie e violenza.
“Prendere in giro i tuoi oppressori ti rafforza perché distrugge la loro arma più forte: la paura”
Manal al-Sharif ha sfidato la consolidata consuetudine sociale che proibisce alle donne di guidare in Arabia Saudita – nonostante non ci sia una legge che lo vieti espressamente – affrontando accuse infamanti, insulti, critiche e minacce nel suo paese e online, e – persino, la prigione. Tutto perché vuole affermare il diritto, suo e di ogni donna, di guidare; non solo una macchina, ma anche la propria vita.
“Era qualcosa di difficile da cambiare, ma valeva la pena provare”
Memory Banda ha dichiarato la sua guerra personale contro l’orribile pratica del child marriage nel momento in cui rifiutò di sposarsi a 13 anni.
Raccogliendo testimonianze e supporto dalle ragazze della sua comunità è riuscita a far approvare in Malawi una legge che fissa l’età minima per il matrimonio a 18 anni.
“Stavamo sfidando delle tradizioni centenarie radicate in quelle comunità”
Da un semplice movimento contro il delitto d’onore in Pakistan, di cui sono vittima quasi esclusivamente le donne, Khalida Brohi ha trovato il giusto modo per rafforzare le donne e il loro ruolo nei villaggi e nelle famiglie pur non entrando in diretto contrasto con i membri della comunità, creando dei centri in cui le donne possano lavorare, ricamare e guadagnare – soldi ed indipendenza.
“Tutto questo mi è successo solo perché sono nata donna nel posto sbagliato”
In un talk, a tratti ironico, a tratti estremamente crudo e realistico, Khadija Gbla racconta di come la circoncisione femminile (o mutilazione genitale femminile) le abbia cambiato la vita per sempre: le è stato negato un diritto fondamentale, il suo corpo è stato violato senza il suo consenso, e per questo ha deciso di sensibilizzare l’opionione pubblica affinché nessun’altra ragazza debba affrontare ciò che ha affrontato e continua ad affrontare lei